MASSAGGIO SPORTIVO:

Come far "durare" in salute gli atleti (e non)

Dopo una sessione di allenamento o al termine di una competizione tutti sanno quanto possa essere piacevole godere degli effetti antidolorifici e rilassanti del massaggio. Le spiegazioni in merito a questi effetti benefici fino ad ora si sono arenate a risposte fisiologiche attraverso il rilascio β-endorfina, alla eliminazione di cataboliti e ai percorsi psicologici per i quali l'attenzione e il contatto manuale possono portare ad un senso di benessere (cosa da non sottovalutare).

Ma la ricerca scientifica cosa propone a riprova di ciò che appare evidente? Alcuni studi chiariscono i meccanismi biologici che stanno alla base di questo “toccasana” per atleti e non.

La maggior parte degli studi clinici su questo argomento ha esaminato gli atleti prima di applicare il massaggio, utilizzando esercizi di breve durata e di alta intensità per l'aumento della fatica, invece di esercizi prolungati nel tempo (ad esempio, 12 ore) simili, per intenderci, a quelli richiesti per completare un triathlon Ironman. Un recente studio ha invece verificato se il massaggio è ancora la migliore opzione nella risoluzione del dolore e della fatica proprio dopo un evento triathlon Ironman - una sequenza relativamente breve di 7 minuti di massaggio - durante la quale si è osservata una riduzione significativa del dolore e della fatica locale sul quadricipite, muscolo sul quale è stato applicato il massaggio, adducendo inoltre che l'entità degli effetti benefici sul dolore e la fatica può essere aumentata estendendo la durata del massaggio.

Questo in quanto gli effetti positivi della terapia di massaggio sulla fatica percepita sono relativi al maggior afflusso sanguigno localizzato causato dall'effetto meccanico e dall'aumento di temperatura, che aiutano la rimozione dei rifiuti metabolici.

Un studio canadese della McMaster University, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine chiarisce poi nello specifico i meccanismi biologici alla base di questi effetti: i dati raccolti in questo studio, riferisce Simon Melov, responsabile dell’analisi genetiche dell’Università canadese – “mostrano che il massaggio inibisce l’espressione di citochine infiammatorie nelle cellule muscolari e promuove la formazione di nuovi mitocondri, che sono il centro di produzione dell’energia cellulare”.

Secondo gli autori dello studio, proprio per i meccanismi coinvolti, la massoterapia potrebbe rappresentare un valido rimedio in diverse categorie di soggetti, oltre che negli sportivi. “I potenziali benefici del massaggio potrebbero essere utili in un ampio spettro di individui compresi gli anziani, nel caso di traumi muscoloscheletrici e in pazienti con malattie infiammatorie croniche” – sostiene Mark Tarnopolsky del Dipartimento di Pediatria e Medicina della McMaster University nonché coordinatore dello studio -. “Il nostro studio dimostra che le terapie manipolative, come il massaggio, possono essere giustificate nella pratica medica”.

Consentire dunque un pronto recupero a voi stessi, che siate amanti dello sport o veri e propri atleti agonisti, dovrebbe necessariamente passare attraverso sedute periodizzate (in base alla vicinanza o meno delle attività programmate) di massaggio sportivo: come dice Jim Rohn “Abbi buona cura del tuo corpo, è l'unico posto in cui devi vivere.”

Bibliografia:

(2012) Feb 1: Massage therapy attenuates inflammatory signaling after exercise-induced muscle damage. Crane JD1, Ogborn DI, Cupido C, Melov S, Hubbard A, Bourgeois JM, Tarnopolsky MA. Department of Kinesiology, McMaster University, Hamilton, Ontario, Canada.

(2016) Nunes et al, J Physiother 62 83-87. Tutti i diritti sono riservati a Australian Physiotherapy Association