PROPRIOCEZIONE: un "Must-have" in ambito sportivo e riabilitativo
La coordinazione propriocettiva fa parte di un complesso sistema che coinvolge diverse parti del nostro corpo (orecchio interno, occhi) e del nostro sistema nervoso, in particolare attraverso propriocettori (organi sensitivi specializzati, che danno informazioni sia sulle posizioni assunte dal corpo in condizioni di quiete - propriocezione propriamente detta - sia sui parametri dinamici del movimento – cinestesia), midollo spinale, cervello e cervelletto.
Questa sensibilità ci permette di avere delle informazioni riguardo la biomeccanica del movimento (velocità, forza direzione e accelerazione), la posizione del corpo nello spazio ed i cambiamenti che avvengono nei nostri muscoli, articolazioni e tendini, sia quando facciamo sport, controllando la corretta esecuzione dei movimenti o del gesto atletico e intervenendo attivando reazioni di difesa nel caso in cui imprevedibili fenomeni esterni vengano a turbare i progetti motori strategicamente programmati (con il rischio d’infortunio), sia nel quotidiano, controllando l’equilibrio e la postura.
Tutto ciò può essere allenato da un insieme di esercizi il cui obiettivo è migliorare l’utilizzazione, da parte del sistema nervoso, dei segnali provenienti dal nostro corpo. In questo modo otterremo un miglioramento del controllo dell’equilibrio, della postura e delle articolazioni interessate dal gesto atletico, che si tradurrà, nel caso di sportivi, in un miglioramento certo della performance, rendendo il gesto stesso più efficace (massimizzandone cioè la resa, riducendone il dispendio).
L’allenamento propriocettivo è dunque fondamentale per:
· la performance sportiva: migliorando il controllo del gesto atletico e l’equilibrio statico e dinamico;
· la prevenzione agli infortuni: migliorando il controllo muscolare e articolare, riducendo i tempi di reazione (riflessi) adattandosi a situazioni impreviste e riducendo le eccessive sollecitazioni articolari derivate da stimoli propriocettivi inadeguati;
· il recupero completo post traumatico: ripristinando i segnali nervosi, i riflessi ed il controllo muscolare, e riattivando tutti i canali informativi interrotti dall'infortunio.
Nello specifico, l'allenamento propriocettivo è composto da un insieme di esercizi che vanno a creare situazioni di instabilità, allo scopo di valutare e migliorare l'utilizzazione dei segnali propriocettivi provenienti dalle parti periferiche del corpo. Come tutti i tipi di allenamento, deve seguire la giusta progressione in termini di difficoltà, intensità e durata e dovrebbe essere eseguito con regolarità. Il miglioramento dell'equilibrio avviene attraverso il mantenimento della posizione unito alla capacità di correggere velocemente gli sbilanciamenti, avendo possibilmente la lungimiranza di integrare gli esercizi con gesti tecnici, o parti di questi, relativi alla disciplina sportiva di riferimento.
Per intensificare ulteriormente l'allenamento, in alcuni casi è possibile eseguire gli esercizi ad occhi chiusi, in quanto l'equilibrio è controllato anche dagli esterocettori (vista ed apparato vestibolare), che ricevono le informazioni dal mondo esterno e che assieme ai propriocettori, danno le informazioni esatte sulla posizione del proprio corpo. Gli esercizi ad occhi chiusi sono quindi utilizzati per “disturbare” i sistemi d'informazione dell'equilibrio, e costringono l'atleta ad essere più sensibile agli altri canali d'informazione rimasti operanti.
Il controllo e l'esecuzione del progetto motorio avvengono sia nella fase di trasmissione, nella quale il progetto motorio elaborato nell'encefalo viene trasmesso ai motoneuroni, sia nella fase di esecuzione, in cui i motoneuroni attivano l'apparato locomotore che esegue fedelmente gli ordini ricevuti. La sintesi dei tipi di informazioni che riceviamo dà luogo a ciò che comunemente viene definito "immagine corporea", la consapevolezza cioè della posizione e del movimento del nostro corpo nello spazio.
Così come fortunatamente già avviene per l’élite nello sport professionistico, anche per l’attività amatoriale le sessioni di allenamento dovrebbero prevedere settimanalmente uno “spazio dedicato” al miglioramento della coordinazione propriocettiva che, se in ambito sportivo risulta un plus decisamente importante nel miglioramento della performance, in ambito riabilitativo diventa una vera e propria necessità, per riportare l’infortunato ad un recupero completo e scongiurare il rischio di un nuovo trauma.